Pirandello - Cosi è (se vi pare).pdf

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Luigi Pirandello
Cos (se vi pare)
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QUESTO E-BOOK:
TITOLO: Cos (se vi pare)
AUTORE: Pirandello, Luigi
NOTE:
DIRITTI D'AUTORE: s
LICENZA: questo testo distribuito con la licenza
specificata al seguente indirizzo Internet:
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TRATTO DA: "Cos (se vi pare)"
di Luigi Pirandello.
Fratelli Treves Editori,
Milano 1918.
CODICE ISBN: informazione non disponibile
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 14 luglio 1996
INDICE DI AFFIDABILITA': 1
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1: affidabilit media
2: affidabilit buona
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Carolina Veregerio
REVISIONE:
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COS (SE VI PARE)
di Luigi Pirandello
Edizione 1918
PERSONAGGI
Lamberto Laudisi
La Signora Frola
Il Signor Ponza, suo genero
La Signora Ponza
Il Consigliere Agazzi
La Signora Amalia, sua moglie e sorella di Lamberto Laudisi
Dina, loro figlia
La Signora Sirelli
Il Signor Sirelli
Il Signor Prefetto
Il Commissario Centuri
La Signora Cini
La Signora Nenni
Un cameriere di casa Agazzi
Altri Signori e Signore
In un capoluogo di provincia
Oggi.
ATTO PRIMO
Salotto in casa del Consigliere Agazzi. Uscio comune in fondo; usci laterali a destra e a
sinistra.
SCENA PRIMA
La SIGNORA AMALIA, DINA, LAUDISI
Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggia concitatamente per il salotto. Svelto,
elegante senza ricercatezza, sui quaranta, indossa una giacca viola con risvolti e
alamari neri; spirito arguto, s'irrita facilmente; ma poi ride e lascia fare e dire,
compiacendosi dello spettacolo della sciocchezza altrui.
LAUDISI Ah, dunque andato dal Prefetto?
3
AMALIA (sui quarantacinque, capelli grigi; ostenta una certa importanza, per il
posto del marito, ma lasciando intendere che, se stesse in lei, rappresenterebbe la sua
parte e si comporterebbe forse altrimenti) . Oh Dio, Lamberto, ma si tratta infine di un
suo subalterno!
LAUDISI Ma suo subalterno, scusa, alla Prefettura, non a casa!
DINA (diciannove anni; una cert'aria di capir tutto meglio della mamma e anche del
babbo, ma attenuata, quest'aria, da una vivace grazia giovanile) ç venuto ad allogarci
la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo!
LAUDISI E non era forse padrone? C'era un quartierino sfitto, e l'ha affittato per la
suocera. Che ha forse l'obbligo una suocera di venire a ossequiare in casa la moglie e la
figliuola d'un superiore di suo genero?
AMALIA Ma no, chi dice obbligo? Siamo andate noi, io e Dina, per le prime da questa
signora, e n o n s i a m o s t a t e r i c e v u t e - capisci?
LAUDISI E che cosa andato a fare adesso tuo marito dal Prefetto? A imporre
d'autorit un atto di cortesia?
AMALIA Un atto di giusta riparazione! Perch non si lasciano due signore, cos,
davanti alla porta.
LAUDISI Soperchierie, soperchierie, prepotenze! O che non dunque pi permesso
alla gente di starsene per casa sua?
AMALIA Eh, se tu non vuoi tener conto che l'atto di cortesia volevamo farlo noi per le
prime a una forestiera!
DINA Via, zietto, calmati, via.... Come sei terribile! Sar pure la curiosit.... Ma scusa,
non ti sembra naturale?
LAUDISI Naturale, un corno! Non avete nulla da fare!
DINA Ma no, guarda: metti che tu stia qua, scusa, zietto, senza la minima voglia di
badare a ci che fanno gli altri attorno a te. - Bene. - Vengo io. E qua, proprio su questo
tavolinetto che ti sta davanti, ti colloco, con la massima seriet.... - anzi no, con la faccia
di quel signore l, patibolare - che so, mettiamo; un pajo di scarpe della cuoca.
LAUDISI Ma che c'entra?
DINA Aspetta... che posso dire? Un ferro da stiro.... che so, il mestolo.... il tuo pennello
della barba.... - Posso far colpa a te della curiosit che con tutte queste stramberie son
venuta io stessa a suscitarti?
LAUDISI Carina! - Hai ingegno tu; ma parli con me, sai? - Tu vieni a posarmi qua sul
tavolino le cose pi strambe e disparate, appunto per suscitar la mia curiosit; e certo -
poich l'hai fatto apposta - non puoi farmi colpa se ti domando: - ÐMa perch, cara, le
scarpe della cuoca qui sopra?Ñ - Dovresti ora dimostrarmi che questo signor Ponza -
villano e mascalzone, come lo chiama tuo padre - sia venuto ad allogarci, ugualmente
apposta, qua accanto, la suocera!
DINA Non l'avr fatto apposta, va bene! Ma non puoi negare che questo signore
venuto a stabilire in paese, sotto gli occhi di tutti, un cumulo di cose talmente strambe
da suscitar la curiosit naturalissima di tutta la gente. - Scusami. - Arriva. - Prende a
pigione un quartierino all'ultimo piano di quel casone tetro, l, all'uscita del paese, su gli
orti....- L'hai veduto? Dico, di dentro?
LAUDISI Sei forse andata a vederlo, tu?
DINA S zietto! Con la mamma. E mica noi sole, sai? Tutti sono andati a vederlo. - C'
un cortile interno, cos bujo che pare un incubo, con una ringhiera di ferro in alto in alto,
lungo il ballatojo dell'ultimo piano; da cui pendono coi cordini tanti panieri.....
LAUDISI E con questo?
DINA (con meraviglia e indignazione) Ha relegato la moglie lass!
AMALIA E la suocera qua, accanto a noi!
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LAUDISI In un bel quartierino, la suocera, in mezzo alla citt!
AMALIA Grazie! E la costringe ad abitar divisa dalla figlia?
LAUDISI Chi ve l'ha detto? E non pu esser lei, invece, per avere maggior libert?
DINA No, no! che, zietto! Si sa che lui!
AMALIA Ma scusa, si capisce che una figliuola, sposando, lasci la casa della madre e
vada a convivere col marito, anche in un'altra citt. Ma che una povera madre, non
sapendo resistere a viver lontana dalla figliuola, la segua, e nella citt dove anche lei
forestiera, sia costretta a viverne divisa, via ammetterai che questo no, non si capisce
pi facilmente!
LAUDISI Gi! Che fantasie da tartarughe! Ci vuol tanto a immaginare che, o per colpa
di lei, o per colpa di lui, ci sia tale incompatibilit di carattere, per cui, anche in queste
condizioni. . .
DINA ( interrompendo, meravigliata ) Come, zietto? Tra madre e figlia?
LAUDISI Perch tra madre e figlia?
AMALIA Ma perch tra loro due, no! non sono sempre insieme, lui e lei!
DINA Suocera e genero! ç ben questo lo stupore di tutti !
AMALIA Viene qua ogni sera, lui, a tener compagnia alla suocera.
DINA Anche di giorno, viene, una o due volte.
LAUDISI Sospettate forse che facciano all'amore, suocera e genero?
DINA No, roba da ridere! ç una povera vecchietta, lei!
AMALIA Ma non le porta mai la figlia! non porta mai con s, mai, mai, la moglie a
vedere la madre.
LAUDISI Sar malata quella poverina... non potr uscire di casa...
DINA Ma che! Ci va lei, la madre...
AMALIA Ci va... s! Per vederla da lontano! Si sa di causa e scienza che a questa
povera madre proibito di salire in casa della figliuola!
DINA Pu parlarle solo dal cortile!
AMALIA Dal cortile, capisci!
DINA Alla figliuola che s'affaccia dal ballatojo lass, come dal cielo! Questa poveretta
entra nel cortile; tira il cordino del paniere; suona il campanello lass; la figliuola
s'affaccia, e lei le parla di gi, da quel pozzo, tenendo la testa .... cos! Figurati!
Si sente picchiare all'uscio e si presenta il cameriere.
CAMERIERE Permesso, signora?
AMALIA Chi ?
CAMERIERE I signori Sirelli con un'altra signora.
AMALIA Ah, fa' passare,
Il cameriere s'inchina e via.
SCENA SECONDA
I CONIUGI SIRELLI, La SIGNORA CINI, DETTI
AMALIA (alla signora Sirelli) Cara signora!
SIGNORA SIRELLI (grassoccia, rubizza, ancora giovine, piacente, parata con
sovraccarica eleganza provinciale, ardente d'irrequieta curiosit, aspra contro il
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