Il Corriere della Sera - 01.08.2009.pdf

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SABATO 1 AGOSTO 2009 ANNO 134 - N. 181
In Italia con "IO Donna" EURO 1,50
Milano, Via Solferino 28
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Al Mugello
Schumi torna sulla rossa
La Divina
Oggi in edicola
I sogni della Pellegrini:
«Londra e una famiglia»
Insolite domande e risposte
«Comportamento umano»
Secondo volume
Guida una F2007 per 67 giri
di Roberto Perrone
apagina45
5,90 euro
di Arianna Ravelli apagina44
più il prezzo del quotidiano
FEDERALISMO E PARTITO DEL SUD
I dati Istat di luglio. E negli Usa il Pil cala molto meno del previsto
Decreto anticrisi
IL GOVERNO
E LE SUE SPINE
L’inflazione a quota zero
La tassa sull’oro
di Bankitalia
e il gelo del Colle
In Italia nessun aumento dei prezzi: non accadeva dal ’59
di SERGIO ROMANO
L’ ottimismo e il
naturalmente un fondo di
solidarietà per le regioni
meno fortunate, ma que-
sto fondo sarà sufficiente
ed efficace soltanto se il
Nord sarà generoso e il
Sud capace di affrontare
con un diverso stile di go-
verno il problema del pro-
prio sviluppo. Su questa
seconda condizione era le-
cito avere molti dubbi.
Quando celebreremo, fra
un anno e mezzo, il 150˚
anniversario dell’Unità,
non potremo fare a meno
di costatare che il Mezzo-
giorno rimane, nonostan-
te molti tentativi, il grande
problema irrisolto dell’Uni-
tà nazionale. Sin dal mo-
mento in cui il Parlamen-
to approvò la legge sul fe-
deralismo potevamo quin-
di immaginare che il dia-
volo, come al solito, si na-
scondesse nei dettagli e
che le contraddizioni della
maggioranza sarebbero di-
ventate, prima o dopo, evi-
denti.
Gli scandali e la reces-
sione hanno bruscamente
accelerato questo proces-
so. Gli scandali hanno in-
debolito Berlusconi e lo
hanno costretto a combat-
tere in difesa. Il Nord di
Bossi e il Sud di Lombardo
gli sono fedeli perché non
volevano il collasso della
maggioranza, ma hanno
colto l’occasione per sotto-
lineare le loro differenze
(penso alle dichiarazioni
di Bossi sull’Afghanistan)
o per parlare più schietta-
mente della ripartizione
del denaro pubblico. La re-
cessione, d’altro canto, ha
costretto Tremonti a strin-
gere i cordoni della borsa.
Se il prodotto interno lor-
do diminuisce e il gettito
fiscale si contrae, il mini-
stro dell’Economia di un
membro dell’eurozona (i
Paesi che fanno parte del
mercato unico e, soprattut-
to, hanno adottato la mo-
neta unica) deve essere
«nazionale», non «regio-
nale», deve togliere dena-
ro, non darlo.
CONTINUA A PAGINA 15
Inflazione al minimo degli ultimi cin-
quant’anni. A luglio, rileva l’Istat, il tas-
so annuo di crescita dei prezzi al consu-
mo è sceso a zero. Si tratta del livello
più basso dal settembre 1959. In Euro-
landia i prezzi sono calati di più.
ALLE PAGINE 2 E 3 Gaggi, Marro, S. Rizzo
di MARZIO BREDA
compiacimen-
to con cui il
presidente del
Consiglio descriverà nei
prossimi giorni i primi
quattordici mesi del suo
governo sono scontati e
per certi aspetti compren-
sibili. Ma non possono
oscurare il fatto che siano
bastate poche settimane
perché il quadro della poli-
tica nazionale si rovescias-
se. Il maggiore problema
all’ordine del giorno non è
più la crisi del Pd (di cui
continueremo verosimil-
mente a occuparci ancora
per parecchio tempo). La
questione maggiore è lo
stato di salute della mag-
gioranza, oggi divisa da
dissensi più gravi per la go-
vernabilità del Paese di
quanto siano i travagli del-
l’opposizione. Colpa degli
scandali che hanno fatto
di Berlusconi, per qualche
settimana, il bersaglio pre-
ferito di una buona parte
della stampa internaziona-
le? Credo piuttosto che gli
scandali siano stati in que-
sta vicenda soprattutto
un’occasione e un’aggra-
vante.
All’origine dei dissensi
vi è il patto che Berlusconi
aveva stretto, prima delle
elezioni, con il Nord di
Bossi e il Sud, vale a dire
in particolare la Sicilia di
Lombardo. Conoscevamo
il prezzo di Bossi. Sapeva-
mo che il leader della Lega
avrebbe sostenuto Berlu-
sconi per ottenere final-
mente il federalismo fisca-
le. Ma non era chiaro qua-
le fosse il prezzo di Lom-
bardo. E non era chiaro so-
prattutto se l’obiettivo di
Bossi fosse compatibile
con le condizioni del Sud
e le ambizioni della sua
classe dirigente. Il federali-
smo avrà un senso soltan-
to se sarà fiscale, vale a di-
re se consentirà alle singo-
le regioni di trattenere per
sé, con le imposte di cui di-
sporranno, una parte mag-
giore del reddito prodotto
dai loro elettori. Occorrerà
Giannelli
L’idea di nazione
L’ultimo pressing di Napolitano
sul decreto anticrisi riguarda la tas-
sa sull’oro di Bankitalia. Il capo del-
lo Stato, che ha parlato due volte
con il ministro Tremonti, si aspetta
che oggi il premier Berlusconi offra
un pubblico chiarimento sull’appli-
cazione della misura. Dopo il dop-
pio parere negativo della Banca Cen-
trale Europea e le recriminazioni di
Palazzo Koch, infatti, gli sembra inu-
tile creare tensioni con Bruxelles.
A PAGINA 6
IL T ABÙ INFRANTO
SULLA Q UESTIONE
M ERIDIONALE
Sette giorni
di MICHELE SALVATI
di Francesco Verderami
F orse una nazione non è un ple-
E il Pdl ora studia
il modello Lega
biscito che si rinnova ogni gior-
no, secondo la celebre affermazione
di Ernest Renan. Ma sicuramente
una nazione, soprattutto la nostra,
è un processo in corso, come ha
scritto martedì su questo giornale
Giuseppe De Rita. Un processo anco-
rato alle solide basi di una lingua e
di una cultura comuni, ma di origi-
ni statuali recenti — la «conquista»
piemontese ha solo 150 anni —e at-
traversato da linee di faglia insidio-
se. CONTINUA A PAGINA 10
Il caso
F atica ancora a dominare certe
pulsioni razziste, non è animata da
un sentimento patriottico né ha una
visione nazionale della politica, ma non
c’è dubbio che «la Lega — come dice
Fini — è l’unico vero partito» sulla
scena, e i problemi del Pdl e del Pd
stanno a dimostrarlo. CONTINUA A PAGINA 6
Quella frizione
che è meglio evitare
di CARLO CINELLI
A PAGINA 10
La scoperta
Ru486 e polemiche La Chiesa: reagiremo
Il guerriero
misterioso
di 4.500 anni fa
Il ministro: garanzie
sulla pillola abortiva
di LUCIANO CANFORA
Dopo il via libera, non
si ferma il governo nel
contrastare l’arrivo in Ita-
lia della pillola abortiva
«Ru486», approvato gio-
vedì notte dall’Aifa,
l’Agenzia preposta all’au-
torizzazione dei farmaci.
Il ministro del Welfare
Maurizio Sacconi ha in-
viato una lettera all’Agen-
zia raccomandando che
nella delibera applicativa
del provvedimento ven-
ga ben chiarito come sa-
rà assicurato il rispetto
della legge 194 e dei due
pareri del Consiglio Supe-
riore di Sanità.
«La Chiesa non può as-
sistere in maniera passi-
va» scrive sull’ Osservato-
re Romano monsignor Ri-
no Fisichella.
ALLE PAGINE 8 E 9
Arachi, De Bac e Ravizza
All’interno
L’islandese del celebre
dialogo leopardiano,
dopo aver visto
confutare dalla Natura
tutti i suoi argomenti,
potrebbe non essere
stato sbranato da due
leoni affamati e
macilenti, ma — lo
stesso Leopardi
registra la variante —
essere stato
sommerso da un
«mausoleo di sabbia»
e dopo millenni,
divenuto «una bella
mummia», essere
stato «ritrovato da
certi viaggiatori e
collocato nel museo di
non so quale città
d’Europa».
CONTINUA A PAGINA 23
D’Alema a Bari:
il Pd non ha legami
con la criminalità
di ALESSANDRO TROCINO
PAGG. 12 e 13 Basso, Piccolillo e Sarzanini
Expo, il piano B
divide Milano
La Lega: sì ai tagli
di ROSSELLA VERGA
PAG. 20 Giannattasio e un commento di S. Boeri
Milano Sette mesi di blitz dei vigili: ma le roulotte tornano sempre
Il campo nomadi sgomberato 52 volte
Bretagna
Tutta
di ANDREA SENESI
Indifferenti in spiaggia
Punizioni per referendum
la magia
I vigili li sgomberano e
loro, una cinquantina di
sinti, nomadi di origine
italiana, tornano dopo ap-
pena una settimana. È
successo per ben 52 volte
dall’inizio di quest’anno.
Una sequenza da record
per questo gruppo di no-
madi che da anni vaga in
mezzo chilometro qua-
drato alla periferia Ovest
di Milano .
Quel morto fuori posto
che non si vuole vedere
Gli schiaffoni ai figli
e la cattiva educazione
della
terra di
re Ar tù
di VITTORINO ANDREOLI
di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
Un morto in spiaggia tra gente che si
gode il sole e mostra di essere finalmen-
te in vacanza è semplicemente uno fuori
posto. Viviamo la vita digitale e la morte
la si conosce cliccando su Google.
APAGINA 23
In Nuova Zelanda un referendum de-
ciderà se ripristinare o meno il divieto
delle punizioni corporali ai figli. Speria-
mo che la consultazione confermi il no:
botte e schiaffoni restano diseducativi.
A PAGINA 10
In edicola IL NUOVO MERIDIANI
A PAGINA 21
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2 Primo Piano
Sabato 1 Agosto 2009 Corriere della Sera
La recessione I consumi
❜❜
Scajola : è certamente un indice della caduta della domanda interna
ma è anche un ulteriore significativo sollievo per le famiglie
Prezzi fermi, inflazione mai così dal ’59
Carovita a quota zero. I senza lavoro in Europa al 9,4%. La spesa per le pensioni al 15% del Pil
ROMA— Inflazione al mini-
mo degli ultimi 50 anni. A lu-
glio, rileva l’Istat, il tasso an-
nuo di crescita dei prezzi al con-
sumo è sceso a zero, dal +0,5%
di giugno. Si tratta del livello
più basso dal settembre 1959.
In Eurolandia il livello dei prez-
zi è calato ancora di più, regi-
strando a luglio un -0,6%. A de-
terminare la caduta dell’infla-
zione è soprattutto la continua
diminuzione dei prezzi energe-
tici. Scendono anche i prezzi de-
gli alimentari, con la pasta che
ora costa lo 0,7% in meno di un
anno fa. Aumentano invece al-
cuni servizi come la pay tv
(+13,6% in un anno) e i traspor-
ti ferroviari (+6%). In calo i bi-
glietti aerei (-18,4%) e i pac-
za), il 9,4% della popolazione at-
tiva, contro il 7,5% di un anno
fa. Si tratta del livello più alto
registrato dal giugno del 1999.
E per l’insieme dell’Ue i disoc-
cupati hanno superato 21 milio-
ni e mezzo e il tasso di disoccu-
pazione è arrivato all’8,9%, il
massimo dal 2005. I senza lavo-
ro sono aumentati nell’ultimo
anno di quasi 3,2 milioni nel-
l’Eurozona e di oltre 5 milioni
nei 27 Paesi dell’Ue. Tuttavia,
osserva la commissione, il rit-
mo di crescita della disoccupa-
zione sta rallentando e questo
potrebbe essere un «potenziale
segnale di stabilizzazione».
La recessione, col calo del
prodotto interno lordo e degli
occupati, mette a dura prova
anche i conti delle pensioni. Ie-
ri il Nucleo di valutazione sulla
spesa previdenziale del mini-
stero del Lavoro, presieduto da
Alberto Brambilla, ha diffuso il
suo rapporto annuale. Queste
le principali conclusioni. In se-
guito alla previsione di un calo
del Pil nel 2009 superiore al
5%, il rapporto tra la spesa pen-
sionistica e lo stesso Pil passa
dal 13,5%, attorno al quale si
era stabilizzato negli ultimi an-
ni, al 15%. Inoltre, evidenzia
Brambilla, nonostante tutte le
riforme fatte dal ’92 ad oggi,
permane un consistente deficit
tra entrate ed uscite del siste-
ma pensionistico, superiore a 7
miliardi l’anno. Molto grave la
situazione per quanto riguarda
il settore dei dipendenti pubbli-
ci, con un disavanzo di 12 mi-
liardi. La spesa complessiva
nel 2007, comprendendo i tra-
sferimenti alle gestioni assi-
stenziali, è stata di 209,5 miliar-
di, con un disavanzo di 38,8 mi-
liardi (circa il 2,5% del Pil), fi-
nanziato con la fiscalità e l’in-
cremento del debito.
Enrico Marro
L’economista Toniolo: la massa di denaro immessa dai governi porterà a nuove tensioni sui prezzi
«Cinquant’anni fa
il calo era virtuoso
con il tetto apribile per sole 435 mi-
la: 55 mila lire di meno. E il model-
lo cabriolet perfino a meno di 400
mila lire: 395 mila. Il prodotto na-
zionale saliva a ritmi vertiginosi, il
tenore di vita aumentava, e i prezzi
scendevano. A settembre 1959 l’in-
dice dei prezzi al consumo registrò
un calo dell’1,1%, per la prima vol-
ta dalla grande crisi degli anni Tren-
ta. Il boom economico era in atto.
«Un fenomeno di deflazione posi-
tiva», lo definisce a distanza di qua-
rant’anni l’economista Gianni To-
niolo, «che si verifica quando c’è
una elevata crescita della produtti-
vità». Non l’unico precedente di
questo tipo. «Ci fu un altro momen-
to, negli ultimi decenni del dician-
novesimo secolo, quando le spinte
alla concorrenza interna e i forti au-
menti di produttività ebbero come
effetto tassi di inflazione negativi»,
rammenta Toniolo, professore al-
l’Università romana di Tor Vergata,
studioso della storia economica ita-
liana. Che sottolinea la profonda
differenza di quella «deflazione po-
sitiva» da quella attuale. «Quando
invece come oggi la deflazione è
prodotta dalla crisi, con un calo del-
la domanda, la situazione è terribi-
le. La deflazione negativa, quella
che stiamo cioè sperimentando in
questi mesi, è molto più temibile
dell’alta inflazione».
Senza contare la componente psi-
cologica, che rischia di dargli una
spinta decisiva: «In occasione della
grande crisi degli egli anni Trenta
abbiamo avuto fatti eclatanti, con
la caduta dei prezzi che si avvitava
su se stessa. La deflazione attuale
può essere indice del fatto che i
consumatori non hanno soldi. Ma
pure che temono di diventare pove-
ri perché c’è la crisi e quindi riman-
dano gli acquisti, nell’aspettativa
che i prezzi scendano ancora di
Ora riflette i timori
di chi consuma»
Il rapporto del governo
ROMA — Da pochi mesi l’eserci-
to rivoluzionario di Fidel Castro
aveva occupato l’Avana, il Dalai La-
ma era fuggito dal Tibet incalzato
dalle truppe di Mao Tse Tung e
qualcuno nel mondo aveva acqui-
stato la prima bambola Barbie. In
Italia, intanto, dove Aldo Moro era
appena diventato segretario della
Democrazia cristiana, nasceva il co-
dice della strada. Degno corona-
mento per un Paese che si stava
riempiendo di motori a scoppio.
Nell’estate del 1959 le catene di
montaggio della Fiat lavoravano a
pieno ritmo mentre le 600 inonda-
vano le città, cariche di famiglie
che tornavano dalle prime vacanze
vere del dopoguerra. Gli italiani
consumavano, come mai gli era
successo prima. Lavoravano e con-
sumavano sempre più a buon mer-
cato, mentre la televisione trasmet-
teva le ultime puntate di Lascia o
raddoppia .
Nel 1957 la prima spartana Fiat
500, vetturetta rivoluzionaria nata
dal genio di Dante Giacosa, costava
490 mila lire? Ebbene, due anni do-
po si poteva acquistare la versione
Chi è
Per le pensioni dei
dipendenti pubblici il
disavanzo salirà a 12
miliardi di euro
Pubblicità Un’immagine di «Carosello», il
primo spazio pubblicitario in televisione
chetti vacanza (-1,3%). Il mini-
stro dello Sviluppo, Claudio
Scajola, commenta l’azzera-
mento dell’inflazione ammet-
tendo che «è certamente un in-
dice della caduta della doman-
da interna», ma aggiunge che
si tratta «anche di un ulteriore
significativo sollievo per le fa-
miglie». Da Bruxelles la com-
missione europea ritiene che la
deflazione è solo «tempora-
nea» e che i prezzi «torneranno
a crescere» nell’ultima parte
dell’anno.
A preoccupare di più l’Unio-
ne europea è certamente l’au-
mento della disoccupazione.
Nei 16 Paesi di Eurolandia le
persone senza lavoro sfiorano i
15 milioni (14,8 per l’esattez-
Nato a Reggio Emilia, Gianni Toniolo
si è laureato in Economia a Ca’ Foscari
di Venezia nel 1966 e si è poi
specializzato ad Harvard
(post-dottorato) tra il 1967 e il ’68
(Borsa Stringher).
Oggi è professore ordinario in Storia
economica all’Università di Tor Vergata
a Roma. Tra i suoi temi di ricerca: lo
sviluppo economico italiano dal 1800 a
oggi; la storia dei mercati monetari e
finanziari; la storia delle banche centrali
europee. È anche Research professor
alla Duke University, North Carolina
più. E questo per l’economia è un
vero guaio». Difficile, secondo To-
niolo, dire se i comportamenti dei
consumatori oggi abbiano a che ve-
dere con timori sociali più profon-
di segnalati, ricorda il professore,
«dal premio Nobel per l’economia
Paul Krugman nel suo saggio The
age of diminished expectations ».
Per esempio la terribile sensazio-
ne, sempre più diffusa soprattutto
nelle classi medie, che non sia più
vera l’ipotesi, assunta come un dog-
ma nel dopoguerra, che le condizio-
ni di vita dei figli sarebbero state
sempre migliori di quelle dei padri.
Un’idea che ha condizionato anche
in Italia una lunga fase di sviluppo
economico. Tanto gli anni Cinquan-
ta e Sessanta, «quando l’inflazione
era stabile, crescevano la produzio-
131725766.017.png 131725766.018.png 131725766.019.png 131725766.020.png 131725766.021.png 131725766.022.png 131725766.023.png 131725766.024.png 131725766.025.png 131725766.026.png
Corriere della Sera Sabato 1 Agosto 2009
Primo Piano
3
❜❜
Obama : il piano di incentivi alla rottamazione delle auto ha
avuto un successo al di là delle nostre attese. Va prolungato
La crisi
Recessione Per gli economisti il fondo potrebbe essere toccato da oggi a settembre
Frena la caduta dell’economiaUsa
Oltre 10.000
miliardi di dollari
il costo della crisi
globale stimato
dal Fmi, di cui
9.200 miliardi di
dollari sono stati
forniti dai Paesi
ricchi e 1.600
miliardi dalle
economie
emergenti.
I piani di
salvataggio
hanno previsto
1.100 miliardi di
iniezioni di
capitale, 1.900
miliardi in
acquisizioni di
asset, 4.600
miliardi in
garanzie, 2.500
miliardi in
iniezioni di
liquidità.
I Paesi del G20
aumenteranno i
piani di stimolo
dell’economia
per il 2% del Pil
nel 2009 e per
l’1,6% nel
2010. L’esborso
dovrebbe portare
a rilanciare
la crescita
economica
tra l’1,2%
eil4,7%
quest’anno.
Obama: il rischio è la disoccupazione
Pil in calo dell’1% nel trimestre. Luglio record per Wall Street
DAL NOSTRO INVIATO
sità di sostenere i consumi -
un raro caso di incentivo che
funziona: il fondo è stato co-
sì triplicato, con l'aggiunta
di altri 2 miliardi di dollari.
Ieri Wall Street ha chiuso
una settimana molto positi-
va, ma soprattutto un luglio
che, con un progresso supe-
riore all'8%, diventa il mese
migliore degli ultimi anni:
per trovare 30 giorni con
una «performance» superio-
re bisogna risalire al 2002.
Positivo anche il Nasdaq, il
mercato nel quale sono quo-
tati soprattutto i titoli tecno-
logici, che negli ultimi cin-
que mesi ha recuperato il
45% del suo valore. Una ripre-
sa costata cara: il Fondo mo-
netario internazionale ha cal-
colato che, per arginare la cri-
si delle banche e rimettere in
piedi il sistema finanziario, i
governi di tutto il mondo
hanno investito risorse per
10 mila miliardi di dollari.
Adesso gli economisti pensa-
no che la recessione potreb-
be toccare il fondo forse già
nel trimestre luglio-settem-
bre (con un Pil di nuovo posi-
tivo prima di fine anno). Ma
la ripresa sarà anemica.
«Molta gente - avverte l'eco-
nomista di Moody's, Mark
Zandi - percepirà la prima fa-
se del recupero come una
continuazione della recessio-
ne». Passando dalla recessio-
ne alla stagnazione, infatti,
l'economia continuerà a di-
struggere posti di lavoro, sia
pure più lentamente che nei
mesi scorsi, anziché crearne
di nuovi. Per una ripresa ve-
ra dell'occupazione ci vorreb-
be una crescita almeno del
3% che, per adesso, è fuori
portata.
E' soprattutto questo a pre-
occupare Obama: la disoccu-
pazione è già al 9,5% e a fine
anno rischia di superare am-
piamente quota 10%. Anche
per questo il presidente di-
fende la sua manovra fiscale
da 800 miliardi di dollari:
non basterà a compensare
gli effetti della recessione,
ma ha sicuramente attutito
la perdita di posti di lavoro,
in modo particolare nella
scuola e negli enti locali. E,
soprattutto, contiene inter-
venti nel campo della spesa
sociale (più fondi per le in-
dennità di disoccupazione e
gli assegni alimentari per i
poveri) che, oltre a sostenere
la domanda interna, danno
un minimo di sollievo alle fa-
sce più vulnerabili della po-
polazione.
Massimo Gaggi
NEW YORK — Un calo del
Pil nel secondo trimestre
2009 limitato all'1% - più bas-
so delle previsioni e molto
più basso del meno 6,4% del
periodo gennaio-marzo - ali-
menta la speranza che la re-
cessione americana stia per
toccare il fondo, ma anche il
timore di una sorta di «bifor-
cazione» del quadro econo-
mico: da un lato una ripresa
del sistema finanziario coi
profitti delle società e il valo-
re delle azioni in ripresa, dall'
altro un mercato del lavoro
che continua a sprofondare,
con la disoccupazione desti-
nata a crescere ancora per
mesi.
Una situazione politica-
mente difficile da gestire per
Barack Obama. Il presidente
torna a dirsi sollevato perché
il pericolo di una recessione
che, continuando ad avvitar-
si, si trasforma in depressio-
ne, è ormai alle spalle; ma è
anche costretto ad avvertire
gli americani - ai quali ha
promesso nuovi posti di la-
voro - che dovranno avere
molta pazienza. E' anche per
questo che ieri il presidente
ha chiesto - e il Congresso
ha varato a tempo di record -
il rifinanziamento degli in-
centivi alla rottamazione del-
le auto vecchie e che consu-
mano di più. Agli automobili-
sti che nei prossimi cinque
mesi acquisteranno un veico-
lo nuovo e a basso consumo,
eliminandone uno vecchio,
era stato promesso un contri-
buto variabile fra i 3500 e i
4500 dollari. Ma lo stanzia-
mento - un miliardo di dolla-
ri - è andato esaurito in una
settimana.
Duecentocinquantamila
persone che, in pochi giorni,
hanno acquistato un veicolo
«risparmioso», paiono agli
economisti un inatteso se-
gnale di vitalità del mercato.
E anche se, spingendo trop-
po il pedale degli aiuti pub-
blici, si rischia di «drogare»
il mercato, il governo non si
se l'è sentita di lasciar cadere
- quando l'economia è anco-
ra in recessione e c'è la neces-
Il rimbalzo del Pil americano
Il tasso di crescita dell'economia nei trimestri (in percentuale)
2005
2006
2007
2008
2009
5,4
5
3,1
3,0
3,2
3,6
4
3
2,1
2,1
1,4
1,5
2
1,2
1
0,1
III IV
I II III IV I II III IV I II III IV I II
0
-0,7
-1
-1
-2
-2,7
-3
Il rapporto
medio
deficit/Pil
dei Paesi
appartenenti
al G20 nel
2009 toccherà il
10,2%, con gli
Usa al 13,5%,il
Regno Unito
all'11,6% eil
Giappone al
10,3%.
Entro il 2014, il
rapporto
debito/Pil
raggiungerà il
239% in
Giappone, il
132% in Italia, il
112% negli
Stati Uniti e il
99,7% nel
Regno Unito. Nel
Regno Unito le
casse dello Stato
peggiorano in
misura
maggiore: nel
2007 il rapporto
era 44%.
-4
Anni boom
Dall’alto in senso orario, il Lingotto
mette in circolazione le Fiat 600; una
bambola Barbie del ’59; il pubblico
guarda «Lascia e raddoppia» a teatro
-5,4
-5
-6
Le stime del Fondo Monetario
Il Pil
Monetario
-6,4
2009
2010
-2,6%
%
ne e i consumi», tanto gli anni Set-
tanta, quando «il potere monopoli-
stico delle imprese e la crescita dei
prezzi del petrolio spingevano in al-
to i prezzi e la recessione veniva
contrastata con la spesa pubblica».
Fino ad arrivare all’epoca della mo-
neta unica europea, con l’Italia che
ha mantenuto una dinamica dei
prezzi «più elevata della media eu-
ropea in media di almeno mezzo
punto percentuale a causa della mi-
nore concorrenza presente nel no-
stro sistema economico e dei pro-
blemi di competitività».
Toniolo resta comunque convin-
to che in determinate condizioni
l’inflazione sia il male minore: «Se
mi puntassero un fucile alla testa e
mi imponessero di compiere una
scelta fra l’inflazione e la deflazione
sceglierei senza dubbio l’inflazio-
ne». Nella quale il professore quasi
quasi spera: «Non credo che la de-
flazione continuerà. Se accadesse
sarei davvero preoccupato». Anche
se ora, avverte l’economista, «tutti
temiamo che ci sia una forte ripre-
sa delle tensioni sui prezzi. Tutta
questa grande quantità di moneta
immessa sui mercati internazionali
dai governi dovrà trovare pure uno
sfogo. Guardi quello che sta acca-
dendo sul mercato obbligaziona-
rio. Sembra quasi incredibile», con-
clude, «che la Fiat abbia emesso og-
gi dei titoli che danno un rendimen-
to altissimo. Come stanno facendo
anche alcune istituzioni finanziarie
internazionali, per esempio la Bar-
clays...»
+0,8%
%
La disoccupazione
2008
5,8%
%
2009
9,3%
%
2010
10,10%
%
Il presidente
degli Stati Uniti
Barack Obama
I prezzi
2009
-0,3%
%
2010
+1,4%
%
Il deficit sul Pil
2009
10,60%
Sergio Rizzo
Fonti: Fmi, Dipartimento del Commercio americano
CORRIERE DELLA SERA
-6
6 4
-6,4
Il presid
degli Stati
Barack Oba
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4
Sabato 1 Agosto 2009 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Sabato 1 Agosto 2009
Primo Piano
5
Il Sud Le misure
❜❜
Berlusconi? Difficile immaginare di succedere a una figura storica
così straordinaria, fuori dalle vecchie categorie Giulio Tremonti
Decreto bis al via. E arriva la «Cassa per il Sud»
Oggi le correzioni. Tremonti: la Corte dei conti? Un magistrato ha aperto 700 fascicoli sul Tesoro
ROMA— Arriverà oggi, non
appena il Senato avrà approva-
to il provvedimento anticrisi
con la fiducia al governo, il de-
creto legge con le modifiche
chieste dal Quirinale. Aggiusta-
menti già discussi e concordati
ieri dall’esecutivo, che ha dato
via libera anche al piano di in-
vestimenti della Sicilia per 4
miliardi, prima tappa del «Pia-
no Marshall» per il Sud che Sil-
vio Berlusconi annuncerà nei
prossimi giorni.
La prima correzione al decre-
to riguarda l’azione della Corte
dei Conti. «Volevamo ribadire,
come dice una sentenza della
Consulta, che i magistrati con-
tabili devono intervenire su si-
tuazioni specifiche e non su in-
teri settori, mentre c’è un magi-
strato che dal 2002 a oggi ha
aperto 700 procedimenti nei
confronti dei dirigenti del Teso-
ro, che rischiava di bloccarsi»
ha detto Tremonti, riferendosi
al Procuratore Guido Patti, che
a suo tempo indagò anche il mi-
nistro della Giustizia, Roberto
Castelli, e che ora ha messo nel
mirino praticamente tutte le
consulenze di Via XX Settem-
bre. «Ci è stato fatto notare che
un’interpretazione estensiva di
quella norma avrebbe limitato
eccessivamente i poteri della
Corte e la modificheremo» ha
spiegato il ministro al termine
del Consiglio dei ministri, che
ieri ha deciso anche di restitui-
re al Fondo Unico per lo Spetta-
colo 60 dei 200 milioni tagliati
dal decreto.
Cambierà anche l’articolo
sui poteri del ministro dell’Am-
biente nell’autorizzazione delle
centrali e delle reti di energia.
Il ministero, tagliato fuori, tor-
nerà ad avere voce in capitolo
al pari dei ministri dello Svilup-
po, delle Infrastrutture e della
Semplificazione. Ma non solo,
perché Stefania Prestigiacomo
l’avrebbe spuntata anche sui
commissari per la realizzazio-
ne delle opere: la nomina sarà
possibile solo in caso di effetti-
vi ritardi nei lavori, e non a pre-
scindere.
Un’altra correzione riguarda
lo scudo fiscale per il rientro
dei capitali dall’estero, che sarà
interdetto in caso di procedi-
menti già aperti dall’ammini-
strazione fiscale o dalla magi-
stratura.
«Sono correzioni specifiche
ed opportune. La discussione
con il Quirinale è stata utile e
importante: il grado di collabo-
razione istituzionale è altissi-
mo» ha detto Tremonti. Che ha
invece deciso di non modifica-
re il decreto per quanto riguar-
da la tassazione delle plusvalen-
ze dell’oro. Le riserve di Banki-
talia (che nel 2008 ha avuto plu-
svalenze potenziali sull’oro per
4,2 miliardi di euro) sono al ri-
paro, «perché non vogliamo
adottare atti in contrasto con la
Banca centrale europea. Ma se
c’è spazio per attivare quella
norma con il consenso di
Bankitalia... L’opinione preva-
lente è che l’oro sia della Re-
pubblica e non di Bankitalia
che lo gestisce a servizio del-
l’Eurosistema», ha detto Tre-
monti.
Soddisfatto, come il governa-
tore della Sicilia Raffaele Lom-
bardo, per l’intesa raggiunta
sui fondi, «che sarà il paradig-
ma anche per le altre Regioni»,
molte delle quali protestano
perché il governo non dà i sol-
di, «ma si sono dimenticate di
presentarci i piani». «Il Mezzo-
giorno è una questione nazio-
nale e va gestita con strumenti
straordinari. C’è bisogno di la-
vorare, come dice Berlusconi, a
un Piano Marshall decennale.
«Serve una struttura politica
adatta, e io vorrei chiamarla
Cassa per il Sud, dotandola di
poteri in deroga per accelerare
gli investimenti» ha detto Tre-
monti a Sky Tg24.
Confessando di non aspirare
alla successione di Silvio Berlu-
sconi, «neanche immaginabile
trattandosi di una figura stori-
ca straordinaria», ma anche di
non sentirsi vincolato ai vecchi
canoni politici. «Se nella crisi
cerchi di garantire le pensioni,
gli stipendi, l’assistenza o gli
ammortizzatori sociali e que-
sto vuol dire essere di sinistra,
ebbene sì, sono di sinistra non
solo io, ma tutto il governo».
Mario Sensini
Le modifiche
Tregua Il sottosegretario Miccichè, il governatore siciliano Lombardo e il ministro Tremonti
Scudo fiscale Non potrà
beneficiarne chi, all’entrata in
vigore della legge, avrà
procedimenti in corso
Gli industriali siciliani «Problema di credibilità di politici e imprese»
Lo Bello: uno sforzo positivo
Ma basta clientelismo,
qui la classe dirigente non va
Ambiente Il ministero sarà
coinvolto nella realizzazione
di centrali. Il dl anticrisi gli
aveva tolto questo ruolo
PALERMO — Che dicono gli indu-
striali del Partito del Sud? Che cosa ne
pensa Ivan Lo Bello, il presidente di
Confindustria Sicilia, mentre il gover-
no sgancia i 4 miliardi dei famosi Fas?
«Positivo che si torni a parlare di
Mezzogiorno. Perché il tema sembrava
essersi ridotto a roba per specialisti per-
dendo di mira che si tratta di una gran-
de questione politica nazionale. Però
c’è il rischio di vedere riemergere i vec-
chi vizi del meridionalismo, un coacer-
vo di spinte rivendicazioniste e un di-
battito concentrato esclusivamente sul-
la spesa pubblica».
Teme un uso distorto di quei 4 mi-
liardi?
«Il problema resta la credibilità e la
legittimazione della classe dirigente del
Mezzogiorno. Occorre una profonda au-
tocritica. E in questa classe dirigente
non c’è solo la politica ma anche il mon-
Il rigore
te non dirà come realmente superare la
mala gestione di una miriade di azien-
de ed enti pubblici, municipalizzate e
partecipate usate come serbatoio clien-
telare, per appalti e forniture senza con-
trollo, da amministrazioni locali som-
merse di debiti e ormai sull’orlo del dis-
sesto».
Si adatta a Tremonti l’immagine
del «nemico del Mezzogiorno»?
«C’è stata la tentazione di farlo diven-
tare il capro espiatorio. E’ una persona
che gestisce con rigore una pesantissi-
ma crisi finanziaria. A Tremonti va det-
to con chiarezza a cosa servono quei sol-
di e quali responsabilità vuole assumer-
si la classe dirigente meridionale per da-
re un contributo al Mezzogiorno e al Pa-
ese».
È davvero tempo di un nuovo piano
Marshall o di una nuova Cassa del
Mezzogiorno?
«Se per piano Marshall intendiamo
un impegno strategico a lungo termine
ben venga, ad una nuova Cassa preferi-
sco di gran lunga una cabina di regia
tra governo nazionale e Regioni con
una struttura tecnica di assistenza».
Considera praticabile l’idea del Par-
tito del Sud?
«Non so se si farà, non mi occupo di
politica! Il punto è avere un credibile
progetto di modernizzazione».
Chi si deve unire con chi?
«È evidente che questo progetto com-
porta scelte e alleanze sociali. E’ sul su-
peramento di un blocco sociale costrui-
to su rendita e dimensione parassitaria
l’elemento su cui si giocherà la credibili-
tà della nuova classe dirigente meridio-
nale. Bisogna avere il coraggio di non
imbarcare tutti nella stessa nave».
Che effetto le fa sentire questi impe-
gni?
«Non esistono ricette miracolose, né
a Roma né a Palermo. Dico a Lombardo
e Miccichè: non potete rappresentare
tutti, mettendo insieme chi pensa di ir-
robustire la base industriale, di interna-
zionalizzarla, e chi invece vive di assi-
stenza pubblica, di mercati protetti, di
rapporti opachi sul territorio. E dico
sommessamente al presidente Berlu-
sconi che, accanto ai fondi Fas, sono
questi i problemi che debbono stare sul
tavolo perché non è solo una questione
di soldi. E’ più importante sapere come
si spendono e a chi vanno».
Felice Cavallaro
Nuova collaborazione
I ministri Prestigiacomo (Ambiente) e Scajola
(Sviluppo economico). Il nuovo dl ripristina
per l’Ambiente poteri consultivi sulla
costruzione di nuove centrali
Il ministro
dell’Econo-
mia non è
nemico del
Meridione,
gestisce
con rigore
C’è stata la
tentazione
di farlo
diventare
un capro
espiatorio
Corte dei Conti Potrà
indagare su danni erariali,
anche se solo in presenza di
«precisa e concreta notizia»
do dell’impresa. Meglio dirlo. Prevale
ancora un modello di sviluppo costrui-
to su un capillare sistema clientelare e
assistenziale».
Si litiga per mettere le mani sul ru-
binetto della spesa?
«Nelle proposte che vengono dalla Si-
cilia mi pare ci sia il tentativo di uno
sforzo autentico di avviare un processo
di modernizzazione».
È un’apertura di credito a Lombar-
do e Micciché?
«Credo nel loro sforzo e in quello di
altri. Ma convivono ancora tentativi di
modernizzazione insieme a forti e diffu-
se resistenze. Lombardo e Miccichè deb-
bono dichiarare come e con quali stru-
menti vogliono modificare il sistema
che sta portando il Mezzogiorno all’im-
plosione».
Il futuro è nero?
«Lo sarà finché questa classe dirigen-
La regia
Decisivo
superare la
mala
gestione di
aziende ed
enti
pubblici
Utile una
cabina di
regia tra
governo
nazionale e
Regioni
❜❜
❜❜
131725766.045.png 131725766.046.png 131725766.047.png 131725766.048.png 131725766.049.png 131725766.050.png 131725766.052.png 131725766.053.png 131725766.054.png 131725766.055.png
Zgłoś jeśli naruszono regulamin