Il Corriere della Sera - 23.09.2009.pdf

(18935 KB) Pobierz
corriere
MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 2009 ANNO 134 - N. 225
In Italia EURO 1,00
Milano, Via Solferino 28
Tel. 02 6339
Fondato nel 1876 www.corriere.it
Roma, Piazza Venezia 5
Tel. 06 688281
Linea dura del Comune
La ricerca
Stati Uniti
In edicola
Milano accusa l’happy hour
Malinconia donna
Lei è più triste di lui
Non solo terapia
«Marijuana legale»
The Doors
The legend -
Seconda uscita
«Sconti a chi beve analcolici»
di E. Serra e V. Mazza
apagina33
di Alessandra Farkas
apagina31
9,90 euro
di Andrea Galli apagina28
più il prezzo del quotidiano
Onu e Usa: sul clima
si rischia la catastrofe Lo scudo fiscale si allarga anche al falso in bilancio
Finanziariasenza tagli e tasse
Vince la Bokova
ALL’ U NESCO
CON H OSNI
S CONFITTA
LA R EALPOLITIK
La Cina promette di ridurre le emissioni
Appello degli Stati Uniti e dell’Onu al vertice sul clima: «Ri-
schio catastrofe». Apertura del presidente cinese Hu. «Ridurre-
mo le emissioni». Ban Ki-moon: «Negoziati troppo lenti. Abbia-
mo meno di dieci anni per evitare il peggio».
ALLE PAGINE 8 E 9 Foresta Martin, Taino
Arriva la prima Finanziaria
«leggera» della storia della Re-
pubblica italiana: nessun taglio
né incremento di spesa pubbli-
ca, niente tasse e niente sgravi
fiscali (solo quelli per le ristrut-
turazioni edilizie prorogati fino
al 2012). Il tutto in un disegno
di legge di tre articoli, un volu-
me di tabelle sugli stanziamen-
ti di bilancio a legislazione vi-
gente. «Zero tagli e zero tasse,
solo una fotografia del bilan-
cio», ha sintetizzato il ministro
dell’Economia Giulio Tremon-
ti, che ha invitato a dimentica-
re le vecchie Finanziarie, quelle
che incorporavano la manovra,
«che non esiste più». Modifi-
che allo scudo fiscale, allargato
a coprire il falso in bilancio.
ALLE PAGINE 2 E 3
Marro, Offeddu, Pagliuca, Sensini
Giannelli
Politica economica
Il metodo è nuovo
la sanatoria eccessiva
IL V UOTO DIETRO I P ROCLAMI
di DANIELE MANCA
di PIERLUIGI BATTISTA
di MASSIMO GAGGI
S i doveva tenere la rotta nel mare in
E ra assolutamente
«Y es we can, ma io
re, Todd Stern, ha rifiutato di as-
sumere impegni quantitativi pre-
cisi verificabili e sanzionabili da
un’autorità internazionale. Davan-
ti al malumore degli europei,
Stern ha accusato i partner di
non capire le dinamiche della po-
litica americana. Che oggi è domi-
nata dalla battaglia campale sulla
riforma sanitaria ed è condiziona-
ta da un Senato che, per l’accaval-
larsi degli appuntamenti in calen-
dario e la difficoltà di costruire
una solida maggioranza sull’am-
biente, difficilmente voterà le mi-
sure anti «global warming» pri-
ma di Copenaghen.
Difficoltà che trovano l'Europa
impreparata, senza idee. I part-
ner della Ue ieri hanno convinto
a fatica un indispettito Rasmus-
sen, il premier danese, a non an-
nunciare all’Onu che tra 75 giorni
a Copenaghen verrà discussa so-
lo una dichiarazione politica,
non un trattato. Poco prima il
francese Sarkozy, che parlava an-
che lui alla conferenza convocata
per sbloccare il negoziato, non
aveva trovato di meglio che pro-
porre un altro summit preparato-
rio, da tenere a novembre.
Si spera nell’impegno persona-
le dei leader, ma nemmeno loro
possono molto perché spesso
parlamenti e opinioni pubbliche
sono contrari a cessioni di sovra-
nità anche sull’ambiente: negli
Usa Kyoto, approvato da Clinton,
fu affondato dal Congresso assai
prima che da Bush. Obama non
vuole rischiare il «bis». Pragmati-
camente il suoministro dell’Ener-
gia, Steven Chu, dice che, contro
i «gas serra», spera più nelle nuo-
ve tecnologie pulite che nelle con-
ferenze internazionali. La prima
centrale a carbone che immagaz-
zina il CO2 nel sottosuolo, anzi-
ché disperderlo nell’aria, entrerà
in funzione dopodomani in West
Virginia. Se funziona, può aiutare
a voltare pagina.
tempesta della crisi. E lo si è fatto.
Non perdere il sangue freddo. E non
lo si è perso. Certo, la direzione
intrapresa può apparire come il frutto
di aggiustamenti progressivi più che
un percorso dai confini ben delineati.
Ma forse non può essere altrimenti in
una fase così delicata. È innegabile
comunque che la Finanziaria approvata
dal Consiglio dei ministri di ieri
rappresenti la conferma di una svolta.
inattesa, fino a pochi
giorni fa, l’elezione
di Irina Gueorguieva
Bokova alla direzione
dell’Unesco. E ancor di
più la cocente sconfitta di
Farouk Hosni, sostenuto
da uno schieramento
internazionale cementato
dalla realpolitik.
CONTINUA A PAGINA 6
Nava
non sono pron-
to», ironizza il
negoziatore del-
l’Onu sull’ambiente, Yvo de Boer,
sintetizzando in una battuta le
difficoltà di Obama che vorreb-
be voltare pagina dopo gli anni
di Bush e del rifiuto del proto-
collo di Kyoto, ma è frenato da
mille ostacoli. Il rischio è quello
di un «nulla di fatto» al summit
di dicembre a Copenaghen, con-
vocato per varare la nuova politi-
ca planetaria contro il «global
warming».
Dal presidente «petroliere»
del Texas che addirittura negava
l’esistenza del problema al nuo-
vo leader amico dei «verdi», sul
banco degli imputati finisce
l’America che, da sola, emette un
quarto dei «gas serra» prodotti
nel mondo. Ma la Conferenza del-
le Nazioni Unite sul clima, forte-
mente voluta dal segretario gene-
rale Ban Ki-Moon per suscitare
una reazione a quella che ha defi-
nito la «lentezza glaciale» dei ne-
goziati, ha dimostrato ieri che i
problemi non vengono solo da
Washington: gli Usa sono oggi la
maggior fabbrica di CO2, ma Ci-
na e India, che presto le conten-
deranno il primato dell’inquina-
mento, continuano a non accetta-
re, a loro volta, limiti severi e vin-
colanti. Ieri i leader dei due gi-
ganti asiatici hanno ammesso
che è venuto anche per loro il
momento di assumersi alcune re-
sponsabilità sul clima, ma hanno
ribadito di non accettare impe-
gni quantitativi.
Una posizione, tutto somma-
to, non molto distante da quella
degli Usa: davanti a cento capi di
Stato, ieri Obama ha assicurato
che l’America farà la sua parte
perché «se non agiamo ora le ge-
nerazioni future andranno incon-
tro a una catastrofe irreversibi-
le». Ma intanto il suo negoziato-
CONTINUA A PAGINA 10
L’incontro di Obama con Netanyahu e Abu Mazen
Il premier: non rispondo più sul gossip
D’Alema: sbagliato
l’antiberlusconismo
che diventa anti-italiano
«Questo antiberlusconi-
smo che sconfina in una
sorta di sentimento an-
ti-italiano è l'approccio
peggiore alla grande sfida
politica che il Paese ha di
fronte». Lo ha detto ieri
Massimo D'Alema, in qual-
che modo riecheggiando
le parole pronunciate po-
che ore prima da Silvio
Berlusconi. «L’opposizio-
ne — aveva affermato il
presidente del Consiglio
presentando la Finanzia-
ria — è anti-italiana, fa il
tifo per la crisi e non vuole
che l’Italia ne esca». E par-
lando con i giornalisti Ber-
lusconi ha aggiunto: «Ho
chiesto ai ministri di non
rispondere più a domande
sul gossip. Da qui in avanti
a me potete fare solo do-
mande di politica vera».
ALLE PAGINE 12 E 14
Foschi e Fuccaro
Afghanistan
Una guerra
che si può
ancora vincere
di BERNARD-HENRI LÉVY
Afghanistan con un
gruppo di giornalisti al
seguito del ministro
della Difesa Hervé
Morin. Visione limitata
poiché concerne solo le
valli di Surobi e di
Kapisa. Ma osservazioni
tuttavia preziose perché
in netto contrasto con
quello che si sente dire
quasi dappertutto.
Riparte con prudenza il negoziato di pace
di PAOLO VALENTINO
Riprende, ma con prudenza, il negoziato sul Medio Oriente dopo le pressioni del presidente
Usa Barack Obama a New York durante il summit con il premier israeliano Benjamin Netanyahu
(a sinistra) e il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen (a destra) .
A PAGINA 5
CONTINUA A PAGINA 21
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal sognomilionario allo stipendio a vita
di BEPPE SEVERGNINI
Da lunedì prossimo parte «Vinci
per la vita», un nuovo gioco Sisal
che, in caso si azzecchino i numeri
giusti, assicura un vitalizio di 4 mi-
la euro per 20 anni. Netti e trasmis-
sibili agli eredi. Un’idea abile, e che
dimostra conoscenza dell’animo
umano. Si passa dalla fantasia im-
possibile, per esempio il jackpot
del Superenalotto, alla speranza ab-
bordabile. Lo stipendio di un diri-
gente senza dirigere alcunché. Il so-
gno erotico di un prepensionato
senza età.
Test americano
Virus A, il vaccino
è efficace sui bimbi
di SIMONA RAVIZZA
A PAGINA 29 Iossa
Immagine al microscopio
del virus influenzale H1N1
Ora è sicuro: è efficace anche sui bambini il
vaccino contro l’influenza A. «E funziona me-
glio dai 10 ai 17 anni». Lo indicano i test firmati
dalla massima autorità Usa per la ricerca biome-
dica. È una notizia molto attesa dal mondo
scientifico e da tutti genitori. A PAGINA 25 Mottola
Si apre il vertice mondiale a New York
Sì alla manovra «leggera». Sgravi per le ristrutturazioni edilizie fino al 2012
R itorno in
Il nuovo gioco della Sisal mette in palio una rendita di 4 mila euro al mese
156142685.049.png 156142685.050.png 156142685.051.png 156142685.052.png 156142685.001.png 156142685.002.png 156142685.003.png 156142685.004.png 156142685.005.png 156142685.006.png 156142685.007.png 156142685.008.png 156142685.009.png 156142685.010.png 156142685.011.png 156142685.012.png
2 Primo Piano
Mercoledì 23 Settembre 2009 Corriere della Sera
Conti pubblici Il governo
❜❜
È una finanziaria molto leggera come sapevamo - dice Emma
Marcegaglia di Confindustria -. Servono crediti d’imposta sulla ricerca
Tremonti: zero tagli e zero tasse
Via alla manovra. Tasso di disoccupazione al 7,4%, record dal ’94
Il caso
ROMA - Nessun taglio, né
incremento di spesa pubblica,
niente tasse e niente nuovi
sgravi fiscali. Dopo l’assaggio
del 2008, arriva la prima vera
legge Finanziaria leggera della
storia della Repubblica: un di-
segno di legge di tre articoli,
un volume di tabelle sugli
stanziamenti di bilancio a legi-
slazione vigente, e zero euro.
«Le vecchie Finanziarie accor-
pavano la legge di bilancio ve-
ra e propria e la manovra, cioè
gli interventi sull’economia.
Ora abbiamo scelto di divide-
re le due fasi: la correzione de-
gli andamenti economici è sta-
ta fatta con i vari decreti legge
di quest’anno, e oggi abbiamo
definito il quadro in cui si in-
seriscono» ha spiegato il mini-
stro dell’Economia, Giulio Tre-
monti.
«Zero tagli e zero tasse»,
quindi. Gli interventi previsti
dai decreti per il 2010 e il 2011
sono semplicemente confer-
mati, mentre per il 2012 l’uni-
ca decisione già presa riguar-
da la conferma degli sgravi Ir-
pef del 36% e l’Iva ridotta al
10% per le ristrutturazioni edi-
lizie. Restano fuori dal conto
una serie di spese definite
«ineludibili» da Tremonti, e al-
le quali si provvederà in di-
cembre sfruttando, per la co-
pertura di bilancio, il gettito
dello scudo fiscale e della lot-
ta all’evasione. Tra queste il ri-
finanziamento delle missioni
di pace all’estero, la riedizione
del 5 per mille a favore del vo-
lontariato e i fondi per l’Uni-
versità e la ricerca (servirebbe-
ro 800 milioni per il 2009). Su
tutte le altre richieste, compre-
se quelle dei ministri, della
Confindustria, che chiede in-
vestimenti, e dei sindacati,
che chiedono sgravi per le fa-
miglie, ha detto Tremonti «si
dovrà fare una valutazione po-
litica di opportunità».
Discorso a parte per le risor-
se che servono al nuovo con-
tratto del pubblico impiego.
In Finanziaria, per ora, ci sono
solo 3,4 miliardi fino al 2012
che coprono solo l’indennità
di vacanza contrattuale, anche
se il governo, ha garantito Tre-
monti, «manterrà i suoi impe-
gni».
I fondi per i nuovi interven-
ti, già messi al riparo da Tre-
monti nei caveau di Palazzo
Chigi, potrebbero essere rim-
pinguati anche dai prevedibili
risparmi di spesa sugli am-
mortizzatori sociali che, ha
detto Tremonti, «verranno in
ogni caso lasciati in questo
comparto, cioè a favore del la-
voro, del sociale e delle fami-
glie». «Per il 2009 abbiamo
stanziato 8 miliardi di euro
per gli ammortizzatori sociali,
ma finora ne abbiamo spesi
1,5 e prevediamo di spendere
sicuramente altri 500 milioni
di euro» ha detto il ministro
del Welfare, Maurizio Sacconi,
non troppo preoccupato dal-
l’andamento dell’occupazio-
ne. Nel secondo trimestre, in
base ai dati diffusi ieri dal-
l’Istat, sono stati persi 378 mi-
la posti di lavoro rispetto allo
stesso periodo del 2008, con il
tasso di disoccupazione che è
salito al 7,4% della forza lavo-
ro. «Un dato decisamente mi-
gliore rispetto a quello della
media europea, che è intorno
al 9,4%» hanno ricordato sia
Sacconi che lo stesso Tremon-
ti. Sono invece 341 mila i lavo-
ratori in cassa integrazione.
Le nuove previsioni econo-
miche che accompagnano la
Finanziaria 2010 denotano già
un piccolo, marginale, miglio-
ramento della situazione eco-
nomica. Il prodotto interno
lordo quest’anno dovrebbe ri-
dursi del 4,8% (il Documento
di programmazione di luglio
indicava il 5,2%), mentre nel
2010 il governo prevede una
crescita dello 0,7% (a fronte
dello 0,5% stimato a luglio). Il
deficit pubblico resta confer-
mato quest’anno al 5,3% del
prodotto interno lordo e al 5%
nel 2010, mentre il debito sali-
rà dal 115,1% del pil di que-
st’anno al 117,3% del 2011.
Mario Sensini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Prestigiacomo
«Ridotti
i fondi
all’ambiente»
DAL NOSTRO INVIATO
Contratti
Istat
NEW YORK - (m.ca.) La
fase istruttoria dei
prossimi conti dello Stato
è in rotta di collisione con
gli impegni ecologici
risuonati ieri al vertice
dell'Onu sulla lotta al
cambiamento climatico.
«Sono preoccupata perché
è stata approvata la
Finanziaria sotto forma di
tabelle, ma ci vuole più
attenzione per
l'ambiente», diceva a New
York il ministro per
l'Ambiente Stefania
Prestigiacomo ( foto ).
«La Finanziaria non ha
rifinanziato tutta una serie
di fondi, tra i quali quello
di Kyoto», ha osservato il
ministro, aggiungendo
che il governo compirà
una nuova valutazione in
novembre quando
conoscerà gli introiti dello
scudo fiscale. «Il
ministero dell'Ambiente si
finanzia con una serie di
fondi: Difesa del suolo,
Acqua, Kyoto. Scadevano
nel 2009. Nelle tabelle non
compaiono», ha
sottolineato
Prestigiacomo.
Il ministro dell’Economia:
manterremo gli impegni
Per i contratti pubblici
risorse per 3,4 miliardi
Nel secondo trimestre
persi 378 mila posti,
in cassa integrazione
341 mila lavoratori
Fino a 48 mila euro di sconto per chi ristruttura
MILANO—Un anno in più per pia-
nificare la ristrutturazione della casa
godendo di un bonus fiscale. È una del-
le novità più rilevanti della Finanziaria
approvata oggi: l’agevolazione consi-
ste in una detrazione del 36% sulle spe-
se di ristrutturazione di qualsiasi im-
mobile residenziale e si applica su un
massimo di 48mila euro; la legge di bi-
lancio ha portato la scadenza del prov-
vedimento alla fine del 2012.
La norma consente ai contribuenti
che sostengano i lavori di ripristino di
un immobile posseduto o utilizzato di-
rettamente o da familiari di portare a
detrazione Irpef le spese, spalmandole
su 10 anni: se si spendono 40mila euro
si avrà quindi diritto a 1.440 euro all’an-
no per un totale di 14.400 euro di recu-
pero fiscale. Gli anni si riducono a cin-
que se il contribuente ha più di 75 anni
e a tre per gli ultraottantenni.
Le spese detraibili per le opere inter-
ne sono quelle di manutenzione straor-
dinaria (per le quali però serve un pro-
getto redatto da un professionista e la
dichiarazione di inizio attività in Comu-
ne) o di ristrutturazione edilizia (am-
pliamento dei volumi abitabili, come la
chiusura di un balcone con una veran-
da o il recupero di un sottotetto), oltre
a quelle per opere finalizzate all’abbatti-
mento delle barriere architettoniche, al-
la sicurezza domestica e al risparmio
energetico; per ottenere il bonus biso-
gna inviare una comunicazione di ini-
zio lavori al Centro operativo di Pesca-
ra con cui si autocertifica di possedere
tutti i requisiti prescritti e pagare tutti i
lavori unicamente con bonifico. In con-
Il provvedimento
dominio sono in pratica agevolati tutti
i lavori che eccedano la gestione ordi-
naria dello stabile. L’agevolazione si ap-
plica anche se si acquista un box perti-
nenziale (cioè accatastato come «ap-
pendice» dell’abitazione) da un’impre-
sa edilizia; in questo caso però l’agevo-
lazione fiscale riguarda solo i costi di
costruzione, che devono essere eviden-
ziati. Un elenco completo dei lavori age-
volabili è pubblicato nella guida del
contribuente sul sito dell’Agenzia delle
entrate (www.agenziaentrate.gov.it)
La Finanziaria ha inoltre esteso di
un anno la possibilità di ottenere il bo-
nus sull’acquisto di una casa completa-
mente ristrutturata da un’impresa edi-
le, che si potrà ottenere purché i lavori
siano ultimati entro il 31 dicembre
2012 e il rogito concluso entro il 30 giu-
gno 2013. Infine, viene prorogato di un
triennio il regime agevolato (Iva al 10%
anziché al 20%) sui lavori di recupero
edilizio. L’agevolazione sull’Iva spetta
purché i lavori vengano effettuati in
contratto di appalto e si applica sia sul-
l’acquisto di materiali sia sulle fatture;
non c’è alcuna riduzione acquistando
in proprio i materiali se poi si fanno
mettere in opera da altri.
In definitiva una serie di provvedi-
menti che oltre a offrire consistenti
vantaggi agli utenti ne danno anche al-
l’Erario, perché limitano il ricorso al ne-
ro. Il bonus continua ad avere succes-
so: nel primo quadrimestre dell’anno
le domande sono state 115mila, con un
incremento del 10% sul 2008.
Gino Pagliuca
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La norma consente a chi sostiene i
lavori di ripristino o di recupero di
un immobile di portare a detrazione
Irpef le spese, spalmandole su 10
anni: se si spendono 40 mila euro
si avrà quindi diritto a 1.440 euro
all’anno per un totale di 14.400
euro di recupero fiscale. Gli anni si
riducono a cinque se il
contribuente ha più di 75 anni e a
tre per gli ultraottantenni. Gli
immobili che rientrano nel
provvedimento sono quelli
posseduti o utilizzati direttamente o
da familiari.
Bonus casa esteso fino al 2012
Gli sgravi Vademecum sulle agevolazioni: la detrazione del 36% spalmata in dieci anni
156142685.013.png 156142685.014.png 156142685.015.png 156142685.016.png 156142685.017.png 156142685.018.png 156142685.019.png 156142685.020.png 156142685.021.png 156142685.022.png 156142685.023.png 156142685.024.png 156142685.025.png
Corriere della Sera Mercoledì 23 Settembre 2009
Primo Piano
3
❜❜
Siamo in attesa dell’incontro con il premier, commenta il
presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani
❜❜
Mancano gli interventi per i redditi di dipendenti e pensionati,
sottolinea il segretario confederale Cgil, Agostino Megale
Scudo fiscale allargato
al falso in bilancio
Si chiude a dicembre
Escluse le segnalazioni antiriciclaggio
A Londra
ROMA - Via libera della
Commissione Finanze del Se-
nato, con il parere favorevole
del governo, allo scudo fisca-
le allargato. Il pagamento del-
la sanzione del 5% per il rien-
tro o la regolarizzazione dei
capitali e dei patrimoni illeci-
ti all’estero renderà non puni-
bili anche alcuni reati penali
fiscali e societari, compreso
il falso in bilancio. Lo scudo
resterà invece precluso per i
contribuenti nei cui confron-
ti fossero stati già avviati gli
accertamenti da parte del fi-
sco e per chi avesse a carico
procedimenti penali già av-
viati.
L’emendamento che modi-
fica lo scudo fiscale, che sarà
oggi stesso al voto nell’Aula
di Palazzo Madama, anticipa
inoltre la chiusura della sana-
toria al 15 dicembre e solleva
gli intermediari incaricati del-
le procedure di rimpatrio e re-
golarizzazione dall’obbligo
di segnalazione ai fini dell’an-
tiriciclaggio. «Il nuovo scudo
fiscale è in piena linea con lo
schema dell’Ocse» ha detto il
ministro dell’Economia, Giu-
lio Tremonti, respingendo le
critiche molto dure dell’oppo-
sizione. Secondo Dario Fran-
ceschini, candidato alla segre-
teria del Pd, lo scudo «si chia-
ma condono ed è una vergo-
gna», mentre per Antonio Di
Pietro, leader dell’Italia dei
Valori, non è nient’altro che
«riciclaggio di Stato».
«Il nostro sistema è molto
simile a quello inglese e a noi
risulta che il costo dello scu-
do britannico per i contri-
buenti sia più basso rispetto
a quello dello scudo italiano.
Poi quella è un’amnistia asso-
luta che non guarda a nessun
reato che ci può essere dietro
la costituzione illecita di pa-
trimoni all’estero» ha detto
ancora Tremonti, senza sbi-
lanciarsi più di tanto sul pos-
sibile gettito dell’operazione.
«La lotta all’evasione sta dan-
do risultati positivi e questo
ci fa pensare a un gettito con-
sistente» ha aggiunto il mini-
stro ricordando che, dopo le
modifiche approvate in Sena-
to, la sostanza del provvedi-
mento «ricalca in pieno quel-
la dello scudo fiscale degli an-
ni passati».
Rispetto ad allora resta
esclusa la possibilità di acce-
dere alla sanatoria da parte
delle società, ma le garanzie
giuridiche offerte dallo scu-
do saranno più o meno le
stesse. La copertura, che pri-
ma delle modifiche riguarda-
va solo l’omessa o infedele di-
chiarazione fiscale, si esten-
derà a una serie di reati tribu-
tari, come la dichiarazione
fraudolenta, ad esempio con
l’uso di fatture inesistenti, e
l’occultamento o la distruzio-
ne di documenti contabili.
La stessa norma prevede la
non punibilità di altri reati
commessi per eseguire oppu-
re nascondere i reati prece-
denti. Tra questi i reati di fal-
sità materiale, falsità ideolo-
gica in atto pubblico, falsità
nelle scritture private, sop-
pressione e occultamento di
atti, fino alle false comunica-
zioni sociali. Visto che lo scu-
do è accessibile solo alle per-
sone fisiche, la non punibili-
tà del falso in bilancio, nella
versione attuale della norma,
sarebbe in sostanza circo-
scritta alla contestazione del
falso in bilancio commesso
dal contribuente nelle vesti
di amministratore della socie-
tà.
Dopo il voto atteso per og-
gi dal Senato, le modifiche al-
lo scudo fiscale contenute
nel decreto correttivo del
provvedimento anticrisi del-
lo scorso luglio dovranno
passare al vaglio della Came-
ra dei Deputati. Dove partirà
una corsa contro il tempo, vi-
sto che il decreto dovrà esse-
re convertito in legge entro
sabato 3 ottobre.
Disoccupato
e laureato:
«Pronto
a lavorare
unmese gratis»
Disoccupato in giacca
e cravatta: nella
centralissima Fleet
Street, a Londra, il
giovane laureato
David Rowe cerca
lavoro «indossando»
la pubblicità di se
stesso. E’ una doppio
cartellone, portato
davanti e sulla
schiena, dove si
legge: «sono in cerca
di lavoro, sono
laureato in Storia
all’università del
Kent, fatemi un
colloquio, sono
pronto a lavorare
gratis il primo mese,
poi mi assumete o mi
licenziate, grazie per
l’attenzione, David».
Rowe, che ieri
indossava un
gessato, cravatta di
seta e scarpe appena
lucidate, è solo un
esempio di quanto la
crisi stia colpendo il
mondo del lavoro,
anche ai livelli di
istruzione elevata.
I punti
Scadenza anticipata
al 15 dicembre
1
Le nuove modifiche
oggi al voto del Senato
anticipano la chiusura
della sanatoria
al 15 dicembre
Esclusi procedimenti
e accertamenti in corso
Bruxelles
2
Sono esclusi dallo scudo i
contribuenti con
accertamenti del fisco in
corso o procedimenti
penali già avviati
Riciclaggio
e Iva:
i dubbi
dell’Europa
L’aliquota del 5%
sul valore del capitale
3
Per il rientro o la
regolarizzazione dei
capitali illeciti all’estero
è necessario pagare il
5% del loro valore
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Non è
ancora legge, lo scudo fiscale
italiano, che già molti occhi
lo osservano: e più che da
Roma, da Bruxelles. Cioè
dalla Commissione Ue, e
anche dall’Europarlamento.
Negli uffici di due
commissari, quello al
mercato interno Charles
McCreevy e quello alla
tassazione Laszlo Kovacs, le
prime anticipazioni del
decreto vengono già studiate
con attenzione, nel dubbio
che alcune parti — per
esempio quelle sugli
accertamenti Iva — possano
contrastare con le norme
comunitarie. O anche:
davvero gli intermediari
potrebbero non essere più
obbligati a segnalare le
operazioni in odore di
riciclaggio? Una lettera con
una richiesta di informazioni
sarebbe già partita da
Bruxelles per Roma. Nessuna
contestazione formale: lo
scudo non è ancora un testo
definitivo. Ma quando lo
sarà, gli esperti di McCreevy,
affiancati da quelli di Kovacs,
dovranno pronunciarsi.
Intanto, l’eurodeputato
italiano Giancarlo Susta –
membro della Commissione
affari economici — esprime
in un’interrogazione «forti
preoccupazioni» per una
possibile «amnistia
surrettizia di reati come il
falso in bilancio».
Luigi Offeddu
© RIPRODUZIONE RISERVATA
M. Sen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso Dopo i 15 mila controlli dell’Agenzia delle Entrate
Uno su due dichiara al Fisco
vengono presi in considerazione so-
no le rate di mutuo per appartamen-
ti di pregio, i canoni per l’affitto di
posti barca, le spese per ristruttura-
zioni di lusso, le rette di iscrizione a
scuole e circoli esclusivi, la frequen-
tazione di case da gioco e di beauty
farm, le spese per opere d’arte, per
viaggi e crociere, per body guard e
sicurezza personale, le rendite lega-
te al possesso di immobili.
Grazie all’incrocio fra questi indi-
catori e i redditi denunciati sono sta-
te scoperti recentemente alcuni casi
esemplari di evasione, di cui gli 007
del Fisco svelano volentieri i conte-
nuti, omettendo, per motivi di pri-
vacy, i nomi e cognomi delle perso-
ne sottoposte ad accertamento. Un
primo caso riguarda un contribuen-
te che ha dichiarato un reddito an-
nuo di appena 1.166 euro ma che vi-
ve in una casa di dieci vani per 190
metri quadri, ha una barca di 7 me-
tri con motore da 225 cavalli per la
quale paga, per le sole spese di or-
meggio, una cifra che oscilla nel cor-
so degli anni tra i 900 e i 1.200 euro.
E, come se non bastasse, questo si-
gnore si è appena comprato una
macchina nuova di grossa cilindra-
ta. Gli 007 del Fisco ci hanno messo
poco a calcolare in 37 mila euro il
minimo di reddito sotto il quale que-
sto contribuente non sarebbe potu-
to andare.
Un caso altrettanto significativo è
quello di un lavoratore autonomo
che ha dichiarato 8 mila euro, con
moglie a carico (redditi zero). A in-
sospettire gli agenti del fisco sono
stati alcuni acquisti in capo alla stes-
sa donna: una Mercedes Slk, una
Bmw 320 cabriolet e poi un villino
per le vacanze, che si somma alla
proprietà della casa di residenza. In-
somma, un tenore di vita assoluta-
mente incompatibile con un reddi-
to familiare mensile di 666 euro. Di
qui l’accertamento che ha portato a
calcolare in 36.500 euro il reddito
minimo da dichiarare. E chissà che
dietro al benessere reale di tanti fin-
ti poveri non ci siano i capitali na-
scosti all’estero.
ROMA—Dichiarano al Fisco me-
no di quanto spendono per l’auto in
leasing. Non si tratta di pochi casi,
ma di un’abitudine diffusa. Su ogni
100 persone titolari di contratti di le-
asing per vetture di lusso, sono in-
fatti ben 45 quelle che denunciano
un reddito inferiore al canone an-
nuo pagato. Questi i risultati delle
prime 15 mila verifiche su questo ti-
po di contribuenti, che diventeran-
no 40 mila entro la fine dell’anno.
Sta quindi dando frutti l’incrocio fra
le dichiarazioni dei redditi e la di-
sponibilità di beni di lusso disposta
dal piano antievasori dell’Agenzia
delle entrate lanciato all’inizio del-
l’estate dal direttore Attilio Befera.
In particolare, l’8% delle persone
fisiche controllate non risulta aver
dichiarato alcun reddito, il 18% me-
no di 10 mila euro, il 37% meno di
30 mila. Ma poi hanno la Porsche o
la Maserati in garage. Se la percen-
tuale di questi finti poveri è del 45%
come media nazionale, essa raggiun-
ge il 70% in Calabria e supera il 50%
in Puglia, Campania, Molise e Sici-
lia.
A finire nella rete dell’Agenzia del-
le entrate non sono state solo le per-
sone fisiche, ma anche le società.
Qui il 16% dei soggetti controllati
ha dichiarato un volume d’affari in-
feriore ai canoni pagati annualmen-
te per l’auto o le auto aziendali. Del
resto il 12% delle società sottoposte
a verifica ha denunciato al Fisco un
volume d’affari inferiore a 10 mila
euro, il 14% tra 10 mila e 30 mila eu-
ro e il 16% tra 30 mila e 50 mila eu-
ro.
Il controllo incrociato fra l’elenco
dei contratti di leasing e le dichiara-
zioni dei redditi dei titolari degli
stessi è solo uno dei modi con i qua-
li l’Agenzia delle Entrate e la Guar-
dia di Finanza sta cercando di stana-
re i finti poveri. Altri indicatori che
Paradisi off shore
San Marino e gli scambi fiscali con Samoa
MILANO — Ieri a San Marino, e forse anche in
Groenlandia, è stato annunciato un fondamentale
accordo: i due Paesi si scambieranno informazioni fiscali.
La piccola Repubblica fa numero: ha firmato con Francia,
Ungheria, Austria e Belgio e attende il Liechtenstein. È a
un passo dalle 12 intese bilaterali necessarie per uscire
dalla lista grigia dell’Ocse. L’elenco infatti si completa
con Andorra, Monaco, Isole Far Øer, Malta, Lussemburgo
e Samoa. L’Italia no, non c’è ancora. Tutti accordi nello
standard Ocse per la prevenzione di illeciti e frodi fiscali.
E si può immaginare quanto intensi siano i rapporti
economici e finanziari di San Marino con i samoani o gli
eschimesi. Oppure quanto fosse sentita l’esigenza di
inquadrare fiscalmente i vivacissimi scambi commerciali
con Far Øer e Andorra. Adesso si apre una nuova era.
E vendere igloo sul Titano sarà più facile.
M.Ger.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Enrico Marro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fisco Franceschini: è una vergogna. Tremonti: in linea con l’Ocse
redditi più bassi delle rate leasing
156142685.026.png 156142685.027.png 156142685.028.png 156142685.029.png 156142685.030.png 156142685.031.png 156142685.032.png 156142685.033.png 156142685.034.png 156142685.035.png 156142685.036.png 156142685.037.png 156142685.038.png
4
Mercoledì 23 Settembre 2009 Corriere della Sera
E MEDIE IMPRESE
ABBIAMO
5 MILIARDI
DI RISPOSTE.
INTESA SANPAOLO E PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA
SIGLANO UN ACCORDO PER MIGLIORARE L’AFFLUSSO DI
CREDITO AL SISTEMA PRODUTTIVO.
5 miliardi di euro a disposizione Sostegno al capitale circolante Rinvio rate mutui e leasing per un anno
Finanziamenti fino a 5 milioni di euro per il rafforzamento patrimoniale e la ricapitalizzazione delle imprese
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE RIVOLGERVI ALLA FILIALE IMPRESE PIÙ VICINA O CONSULTARE IL SITO
www.imprese.intesasanpaolo.com
Messaggio Pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali fare riferimento ai Fogli Informativi disponibili in Filiale
e sui siti internet delle Banche del Gruppo. La concessione del finanziamento è subordinata all’approvazione da parte della Banca.
PER LE PICCOLE
156142685.039.png 156142685.040.png
Corriere della Sera Mercoledì 23 Settembre 2009
Primo Piano
5
La pace in Medio Oriente
❜❜
I palestinesi devono fare di più per la sicurezza. Gli israeliani
devono realizzare la limitazione degli insediamenti Barack Obama
Riparte il negoziato tra israeliani e palestinesi
Al vertice di New York Obama strappa un impegno di massima a Netanyahu e Abu Mazen
DAL NOSTRO INVIATO
Messi sotto pressione, prima
singolarmente poi insieme, dal
presidente americano, Benja-
min Netanyahu e Abu Mazen
acconsentono a inviare già dal-
la prossima settimana a
Washington i loro negoziatori.
Entro metà ottobre il segreta-
rio di Stato, Hillary Clinton, do-
vrà riferire a Obama sui collo-
qui.
È un risultato modesto, il mi-
nimo che il leader della Casa
Bianca potesse accettare di
fronte all’enorme rischio politi-
co che si era assunto, convocan-
do le parti a New York, trasfor-
mata in simbolico palcosceni-
co del mondo dal rito annuale
dell’Assemblea generale del-
l’Onu. «È tempo di andare
avanti e trovare una strada co-
mune nonostante gli ostacoli,
la storia, i sospetti reciproci. Bi-
sogna spezzare il circolo perpe-
tuo di conflitti e sofferenza che
ha intrappolato generazioni di
israeliani e palestinesi», ha det-
to Obama.
Il presidente ha riconosciuto
a entrambi gli ospiti di aver
«compiuto progressi sostanzia-
li da gennaio a oggi», ma la
strada da fare «è ancora mol-
ta». I palestinesi, così Obama,
devono fare di più per migliora-
re la sicurezza e «fermare la
propaganda» anti ebraica. Gli
israeliani devono «tradurre in
pratica le buone discussioni
sulla limitazione degli insedia-
menti». Su quest’ultimo punto,
alcuni osservatori fanno nota-
re che il presidente non abbia
più usato l’espressione congela-
mento, segnalando in apparen-
za una minore enfasi della Casa
Bianca sul blocco totale di ogni
attività da parte di Gerusa-
lemme. È un fatto che al termi-
ne, George Mitchell, l’inviato
speciale di Obama per il Medio
Oriente, abbia sottolineato che
l’Amministrazione americana
non pone alcuna «precondizio-
ne» all’avvio di negoziati sullo
status finale, quello di «due Sta-
ti dai confini riconosciuti, che
vivano in pace e sicurezza».
Mitchell ha spiegato che il to-
no dei colloqui è stato «sempre
cordiale, ma diretto, franco e a
volte anche esplicito», segno
che non sono mancati spunti
polemici. Alla fine dei colloqui,
Netanyahu ha detto che «c’è
stato accordo generale, anche
da parte palestinese, che la trat-
tativa di pace debba essere ri-
presa subito senza precondizio-
ni». Più duro il comunicato di
Abu Mazen, attento soprattut-
to a far notare che durante il
vertice ha rinnovato la richie-
sta a Israele di fermare gli inse-
diamenti.
NEW YORK — Riparte dai
saloni art déco del Waldorf
Astoria un timido esercizio di
dialogo sul Medio Oriente. Nel
primo vertice trilaterale con i
leader israeliano e palestinese,
Barack Obama non smuove i
contendenti dalle loro posizio-
ni e dai reciproci rifiuti. Ma
strappa loro l’impegno a torna-
re al tavolo delle trattative.
Paolo Valentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ahmadinejad
L’incontro
Il presidente
americano
Barack
Obama tra il
primo
ministro
israeliano
Benjamin
Netanyahu
(sinistra) e il
presidente
palestinese
Abu Mazen
al vertice
trilaterale
ieri a New
York (Ap
Photo
/Charles
Dharapak)
«Le mani
tagliate
a chi tocca
l’Iran»
TEHERAN — L’Iran
«taglierà le mani» a
chiunque oserà
attaccarlo. Lo ha detto
ieri il presidente
Mahmoud Ahmadinejad,
aggiungendo che i Paesi
stranieri devono al più
presto ritirarsi da Iraq e
Afghanistan. Il
presidente della
Repubblica Islamica ha
lanciato l’ennesima
provocazione ieri
mattina a Teheran, a una
parata militare nel 29˚
anniversario dell’attacco
iracheno all’Iran, prima
di imbarcarsi per New
York, dove oggi
prenderà la parola
nell’assemblea annuale
dell’Onu. Un portavoce
di Ahmadinejad ha
dichiarato che
quest’ultimo porterà a
New York un messaggio
di «pace e amicizia». Ma
solo pochi giorni fa il
presidente era tornato a
mettere in dubbio
l’Olocausto e sostenuto
che Israele è ormai «alla
fine» dei suoi giorni. E
ieri ha aggiunto:
«Nessuna potenza può
più invadere l’Iran: ogni
mano che si tendesse per
premere il grilletto
contro di noi, sarebbe
tagliata dalle nostre
forze armate».
Intervista Il capo della Conferenza islamica
«Un incontro reso possibile
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
mo a riconoscere la sofferenza dei
palestinesi, collegandola a quella de-
gli ebrei e degli afro-americani».
Qual è lo scoglio maggiore nel
cammino verso la pace?
«Gli insediamenti. Il dialogo non
può iniziare ex novo ma deve ripren-
dere dalle decisioni prese ad Anna-
polis. Sbaglia chi pensa che un go-
verno di destra israeliano non sia ca-
pace di arrivare a un accordo. Basta
pensare a Begin».
Come è cambiata la politica ame-
ricana in Medio Oriente?
«Il discorso di Obama all’Universi-
tà del Cairo ha inaugurato una nuova
era, gettando per la prima volta un
ponte vero tra Stati Uniti e mondo
islamico, basato su due principi car-
dine: rispetto e interessi reciproci».
E il braccio di ferro con l’Iran
sul nucleare?
«La posizione del presidente Oba-
ma su questo punto è chiara: ogni
nazione della terra ha diritto di svi-
luppare la propria tecnologia nuclea-
re a fini pacifici. Certo, alcuni Paesi
si rifiutano di aprire le porte agli in-
vestigatori dell’Aiea e dell’Npt, però
è anche vero che l’Iran è vittima di
un doppio metro di giudizio».
In che senso?
«Come dice bene l’ex presidente
americano Jimmy Carter, non si può
condannare un Paese come l’Iran —
che continua a insistere di voler usa-
re il nucleare a scopi civili — tacen-
do di fronte alle 100 testate nucleari
Sofferenza
in mano a
Israele. Per non parlare poi di quelle
negli arsenali di India e Pakistan».
Che cosa propone?
«L’Oic auspica la creazione di
una zona franca in Medio Oriente.
In sostanza si tratterebbe di bandire
tutte le armi di distruzione di mas-
sa dalla regione, seguendo l’esem-
pio del Kazakhstan, che dopo la ca-
duta del Muro di Berlino ha rinun-
ciato alle testate in suo possesso dai
tempi dell’Unione Sovietica, inaugu-
rando un’era senza nucleare in tut-
ta l’Asia centrale».
Alessandra Farkas
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NEW YORK — «Potrebbe essere
la vigilia di una svolta storica in Me-
dio Oriente. Lo spero con tutto il
cuore». Parla Ekmeleddin Ihsano-
glu, 66enne Segretario generale del-
l’Organizzazione della conferenza
islamica (Oic), la seconda più gran-
de organizzazione intergovernativa
dopo l’Onu, con 57 Stati membri in
4 continenti.
«Il vertice trilaterale Obama-Ne-
tanyahu-Abu Mazen», spiega al
Corriere Ihsanoglu davanti a una
tazza di caffè nel ristorante del-
l’Onu «è possibile grazie a un presi-
dente americano diverso da tutti
gli altri».
Obama ha
riconosciuto
la sofferenza
dei palestinesi
Cosa intende dire?
«E’ la prima volta da quando 60
anni fa è iniziata la questione medio-
rientale che un presidente Usa deci-
de di farsi carico del problema degli
insediamenti a inizio mandato e
non alla fine. Obama è stato il pri-
da un presidente diverso»
❜❜
156142685.041.png 156142685.042.png 156142685.043.png 156142685.044.png 156142685.045.png 156142685.046.png 156142685.047.png 156142685.048.png
Zgłoś jeśli naruszono regulamin